Lo scorso giovedì 5 settembre si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del campo da calcio a 5 dell’Oratorio della Parrocchia Sant’Antonio Abate a Torino, occasione in cui la nostra Fondazione, dopo un ingente intervento di riqualificazione, ha donato un’area sportiva rinnovata e sicura ai giovani del quartiere e alle loro famiglie.
Al taglio del nastro, accanto al nostro fondatore e vicepresidente Camillo Venesio e al parroco don Luciano Tiso, è intervenuto l’arcivescovo di Torino Mons. Roberto Repole, che ha benedetto il campo. Non sono mancate anche le rappresentanze istituzionali, portando in campo tra i ragazzi e le famiglie dell’oratorio la Regione, la Città e la Circoscrizione.
Ad aderire all’iniziativa anche le due società di calcio torinesi: Juventus con il presidente Gianluca Ferrero e alcuni giocatori delle prime squadre maschile e femminile, della Next Gen e della Juventus Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale; Torino FC con il direttore operativo Alberto Barile e i suoi giocatori delle prime squadre maschile e femminile, della Primavera e di Torino For Disable.
‘’Scendiamo in campo!’’ è il nome del progetto con cui ci siamo occupati del rifacimento del campo con manto sintetico, due nuove porte e panchine per allenatori e riserve e della costruzione di una tribuna per il pubblico. Un altro elemento chiave è stato il rinnovo dell’impianto di illuminazione e degli spogliatoi. I costi sostenuti per l’intervento ammontano complessivamente a 100.000 €.
Lasciamo spazio ai commenti:
“È una gioia essere in questo luogo, soprattutto esserlo così numerosi e partecipi. – ha spiegato Camillo Venesio – Vogliamo continuare l’opera sul territorio della nostra famiglia, sono infatti tanti i settori di aiuto sociale in cui partecipiamo. Io ho sempre amato il calcio, per tanti hanno ho praticato questo sport e ci tenevo da tempo a donare un luogo in cui giocare a pallone”.
“Inclusività, solidarietà, integrazione e sano divertimento: lo sport è un potente acceleratore di questi valori, che la Fondazione persegue e che si possono diffondere tra i giovani” – ha aggiunto la nostra presidente Wilma Borello.
“Ci tenevamo a far arrivare l’apprezzamento della Regione per questo evento – ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali Maurizio Marrone – Quello di oggi è un momento importante, quando si parla di risanamento delle periferie bisogna ricordarsi che ciò si può fare mettendo al centro i bisogni dei più giovani. Luoghi come questo costituiscono una grande opportunità: quella di vivere la dimensione comunitaria e imparare valori positivi grazie allo sport”.
“Ci riconosciamo pienamente nelle parole del vescovo. Il calcio è cresciuto dentro le parrocchie, da cui ne sono usciti anche grandi campioni – ha dichiarato l’assessore comunale alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli – Qui noi rinnoviamo questa tradizione, trasformando il calcio in uno sport molto più inclusivo con il passare degli anni. Questo è un segno del rinnovamento che può dare speranza”.
“Spesso si pensa che le questioni della Chiesa siano individuali e personali, ma non è così e pensiamo che anche attraverso la dimensione del gioco possa passare qualcosa del Vangelo.” – ha commentato Mons. Repole. “Questo campo è il risultato di una benedizione della provvidenza – ha dichiarato don Luciano – Correva l’anno 1923 quando in questo quartiere venne istituita la prima istituzione sportiva legata al ciclismo. Oggi a distanza di cento anni inauguriamo un campo che vedrà ‘strisciare’ le ginocchia di molti ragazzi”.