Banca del Piemonte compie 110 anni e festeggia creando la Fondazione Venesio Ente Filantropico, costituita a maggio di quest’anno su iniziativa della famiglia Venesio.
Lo scopo è «dare continuità ai valori etici, sociali e di solidarietà della banca» e proseguire «nelle numerose opere di sostegno che negli ultimi decenni la banca, insieme alla famiglia Venesio, ha realizzato in Piemonte e Lombardia con risultati concreti ed un impatto positivo sul territorio e le sue comunità».
Durante la festa con 1700 ospiti, ieri al Centro congressi del Lingotto, la Fondazione ha annunciato di voler premiare fino a 110 giovani neolaureati mediante l’assegnazione di altrettante borse di studio del valore di 1.000 euro, per aiutarli a entrare nel mondo del lavoro.
«Sono entusiasta di questo progetto che ci consente di offrire sostegno concreto e valore aggiunto alle persone e di promuovere ricerca, cultura e istruzione che sono i mattoni con cui costruire insieme il futuro», sottolinea Camillo Venesio, amministratore delegato e direttore generale di Banca del Piemonte. E aggiunge: «I soci fondatori siamo io, i miei figli Matteo e Carla e i miei nipoti Alberto Capra e Gianluca Quaranta, un sessantenne e quattro trentenni che guardano al futuro in particolare in quattro campi di intervento: Ricerca medica e scientifica, Istruzione e formazione, Arte, cultura e ambiente e Assistenza sociale. Il premio che annunciamo è per aiutare giovani di talento nel loro ingresso nel mondo del lavoro e nel porre le basi peri loro progetti futuri».
I numeri della banca sono significativi: 4,6 miliardi di raccolta, circa 1,7 miliardi di crediti impiegati per imprese e famiglie, totale attivo di 3 miliardi, utile semestrale di 6 milioni di euro, patrimonializzazione a 117% tra le più alte d’Europa. «Se la dimensione fosse l’unico elemento competitivo il pianeta sarebbe ancora dominato ancora dai dinosauri. Così non è. Erano grossi e noi eravamo piccoli», spiega Venesio argomentando che per la crescita delle economie locali «è opportuna la presenza di banche di dimensione diversa che offrano servizi vari per andare incontro a bisogni diversi». «Siamo una società piemontese e torinese, sana e in salute. Negli ultimi dieci anni non ci siamo fatti mancare nulla nel mondo in Europa e Italia. Da Torino, Milano e Piemonte guardiamo avanti», afferma ancora con orgoglio.
Quindi, in coerenza con la sua storica missione di istituto di credito del territorio, Banca del Piemonte attraverso la Fondazione supporta la promozione di progetti che «stimolino la crescita culturale e sociale della realtà piemontese e che valorizzino le eccellenze locali, non solo sul piano nazionale, ma anche internazionale».
L’ente filantropico è guidato dal presidente Wilma Borello, condirettore generale di Banca del Piemonte, e dal vicepresidente Camillo Venesio, con il supporto di due consiglieri indipendenti.
Tra gli ospiti presenti al Lingotto anche Luca Filippone, direttore generale della Reale Mutua Assicurazioni. «È un piacere celebrare – conclude Filippone – una realtà così importante per il territorio con cui collaboriamo da tempo»
Leggi l’articolo pubblicato il 13 ottobre da “La Stampa” Torino